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Teresa Flaccadori Savoldelli e la prima Cümpagnia

Nata a Piario l’8 dicembre 1919, Teresa Savoldelli, conosciuta da tutti come “Teresì” o “sciura Teresì del teatro”, fu strenua difenditrice degli usi e costumi bergamaschi, in particolare quelli dell’Alta Valle Seriana e della sua amata Piario. A questo scopo nel 1984 mise insieme un gruppo di donne con cui mettere in scena commedie in bergamasco, il primo gruppo della Cümpagnia del Fil de Fèr; esso riprendeva la tradizione teatrale già presente in paese, in particolare quello della filodrammatica femminile. Ogni spettacolo era preceduto dall’intonazione del loro inno.

La dieresi posta sulla “u” non è un errore, come generalmente si è portati a pensare, ma è dovuta sia al desiderio di distinguersi dagli altri gruppi, sia alla pronuncia particolare propria della commediografa. Dopo quindici anni di attività, la compagnia dovette prendersi una pausa quando la fondatrice si ammalò. Scomparve il 14 dicembre 1999 e fu poi Paolo Legrenzi a prenderla in mano e continuarne l’attività teatrale.  Nel corso dell’attività, la Savoldelli non fu solamente autrice delle commedie e regista, ma si occupava spesso anche dei costumi e delle acconciature delle sue attrici:

Le opere di Teresì

Teresa Savoldelli

La fondatrice della Cümpagnia fu una prolifica autrice dialettale e italiana, anche se nel panorama letterario sono le opere in bergamasco ad acquistare più valore, in particolare le commedie e le farse; a differenza infatti di altri suoi contemporanei e predecessori non si limitò a tradurre copioni di autori più famosi trasportandoli in terra orobica, ma creò trame inedite e originali nelle quali ironizzava le usanze e i modi di fare del suo paese, in un periodo nel quale viveva in bilico tra la tradizione e l’innovazione; si ritrovano infatti oggetti della modernità come il telefono e comportamenti tradizionali come la grande famiglia. Uno stile di scrittura poi ripreso anche dal Legrenzi, suo successore.

Nonostante siano scritte in prosa, spesso la Savoldelli si divertiva ad inserire rime e altre figure retoriche all’interno delle battute, con le quali riusciva ancor più a rendere la forte componente umoristica. Tutti i copioni venivano scritti e ricopiati a mano dall’autrice e da alcune sue collaboratrici in più copie. Di seguito una lista delle sue opere teatrali:

  • 25 agn fà (1983): farsa in dialetto bergamasco;
  • Dàga rèta a tò zia Lisèta (1985), commedia in dialetto bergamasco;
  • Öna scala a mèss (1987), commedia in dialetto bergamasco;
  • Quando la famèa l’è gròssa (1987), commedia in dialetto bergamasco;
  • Ol tus dol sigla (1992), commedia in dialetto bergamasco;
  • La nòsta cà l’è mia ü spissio (1993), commedia in dialetto bergamasco;
  • Ol ragiuniér de la Al dol Ris, commedia in dialetto bergamasco;
  • I laùr che i càpita ‘n d’öna éta (s.d.), farsa in dialetto bergamasco;
  • I laùr che di ólte i pöl capità, farsa in dialetto bergamasco;
  • In 13 a tàola l’và mia bé (s.d.), farsa in dialetto bergamasco;
  • La bösta de la paga (s.d.), farsa in dialetto bergamasco;
  • L’eredità de Gigiòta (s.d.), farsa in dialetto bergamasco;
  • Parroco e sagrestano (s.d.), farsa in dialetto bergamasco e italiano;
  • Suertèra (s.d.), farsa in dialetto bergamasco;
  • Gh’è zét per cà (s.d.), farsa in dialetto bergamasco;
  • La fì di pötvècc (s.d.), farsa in dialetto bergamasco;
  • La banca di Gesù Bambino (s.d.), farsa in dialetto bergamasco;
  • Bentornata Liana (s.d.), commedia in italiano;
  • Dialogo delle 4 stagioni (s.d.), farsa in italiano;
  • Il dottorino e il collega (s.d.), farsa in italiano;
  • Il suo nome qual’è? (s.d.), farsa in italiano);
  • L’inganno di una madre (s.d.), scenetta in italiano;
  • Mamma perdonami! (s.d.), scenetta in italiano;
  • Mamma sei tu? (s.d.), scenetta in italiano;
  • Memoria prodigiosa (s.d.), scenetta in italiano;
  • Ospitalità (s.d.), scenetta in italiano;
  • La sposa e la cavalla (s.d.), scenetta in italiano;
  • Scenetta famigliare (s.d.), in italiano;
  • Scioperanti (s.d.), farsa in italiano;
  • Tra i rami dei pini (s.d.), commedia in dialetto milanese;
  • Un dono per la mamma (s.d.), scenetta in italiano;
  • La bella giardiniera (s.d.), farsa in italiano;
  • Sciopero in Paradiso (s.d.), farsa in italiano;
  • Marcantonio non ha paura (s.d.), scenetta in italiano.
Immagine della locandina de “La scala a mèss”

Tra le sue carte si sono ritrovate però anche alcune poesie e prose in bergamasco, dettate più che altro da temi d’occasione, spesso in occasione di importanti ricorrenze; tutti questi testi erano caratterizzati da una forte componente umoristica.

Omaggi alla Teresì

Nel corso degli anni la figura della fondatrice è stata omaggiata diverse volte dal nuovo gruppo: nella commedia Ninì e Ambrögì i và a fà i nóni, scritta da Paolo Legrenzi e rappresentata nel 2002, la “sciura Teresì” diventa una figura centrale della trama. Nel 2004, in occasione del ventesimo anniversario dalla fondazione, venne pubblicato un breve opuscolo nel quale viene raccontata la storia della compagnia dal 1984 e venne messa in scena La scala a mèss, considerata la sua commedia più importante.

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